Category: Life

20 May

Budapest /1

«Dai, guarda che bello il Parlamento di sera! »
«Si, ho visto, è bello»
«Aspetta, faccio una foto»
«Ma…. ne hai fatta una 5 metri più indietro»
«Si, ma qui si vede meglio»

30 secondi dopo.

«Guarda il riflesso del Parlamento sul Danubio!!»
«… è un riflesso»
«Si, ma guarda che bello! Faccio una foto, aspetta»
«E’ uguale a 10 metri fa!»
«Si ma non c’è la nave-ristorante in mezzo! E’ completamente diverso»

10 minuti e 15 foto dopo.

«Guarda quant’è bello adesso!»
«A me piace di più la stazione della metro che c’è alla nostra sinistra»
«Ma….»
«METRO! »

Conversazioni a Budapest, parte 1.

DSC_2921[Clicca per ingrandire] Parlamento di Budapest, Nikon D700, Tamron 28-75/2.8 @ 38mm,f/18, 15 sec, ISO 200

20 May

I Dati della fantomatica «Emergenza Rom»

raffaelefranco / Life / / 0 Comments

Nella Germania del primo dopoguerra la crisi economica provocava la fame, ma quella vera. L’inflazione raggiunse un livello incredibile, si arrivò a pagare un tozzo di pane ben 399 miliardi di marchi. In questi periodi difficili l’unione fa la forza, e per i tedeschi, sfiniti dalla lotta continua per un pezzo di pane o una brocca di latte, vedere una società chiusa come quella degli ebrei riuscire a non soffrire così tanto, riuscire a distribuire in modo più efficace le risorse all’interno del proprio gruppo religioso, per garantire a tutti i suoi elementi un pasto caldo quasi tutti i giorni (e anche di più a volte), alimentò il movimento antisemita che affondava già radici storiche lontane nella società tedesca. Tutto questo contribuì, semplificando il più possibile, alla vittoria del partito nazista che era, tra le altre cose, il promotore più convincente di questo odio “razziale” nei confronti degli ebrei. Un’ingente quantità di ricchezza legata in vari modi alle politiche antisemite cominciò a riempire le tasche degli alti dirigenti del partito, e più gli ebrei diventavano un “emergenza per la società tedesca“, più il governo stanziava risorse economiche da destinare alle infrastrutture poste a “contenere” l’espansione degli ebrei: si cominciò con delle campagne mediatiche, con i controlli etnici, con l’istituzione di corpi di polizia ariana privata (ma finanziati dal partito e quindi dal governo), con la divisione ebrei/tedeschi a livello di società, con la costruzione dei “ghetti“, e via via fino ad arrivare alla “soluzione finale“.

Poi ho letto questo PDF fatto dai bravi Radicali di Roma, mostrando un po’ di dati e numeri dell’« Emergenza Rom » che ormai è ovunque: telegiornali, siti web d’informazione, social network. Ovunque tranne che nella realtà.
Non so, trovo alcune analogie abbastanza curiose, nonostante la “soluzione finale” non sia minimamente praticabile (e, ritengo, nemmeno considerata) e nonostante i Rom non siano una società “chiusa di successo” come erano gli ebrei a quei tempi.
Ah, vi svelo un piccolo segreto (che poi tanto segreto non è): la maggior parte dei dirigenti del partito nazista non era nemmeno antisemita.

Download (PDF, Unknown)


07 May

Filosofia Elettorale

raffaelefranco / Life / / 0 Comments

Scorrendo l’ultima gallery dei manifesti elettorali e dei canali social dei candidati più assurdi, in vista delle elezioni amministrative dei prossimi giorni, fatta dal grande Wil NonLeggerlo e pubblicata su L’Espresso, ho trovato tanta filosofia.

In particolar modo nell’immagine qui sotto:
image
C’ha ragione.
Ha fottutamente ragione.
Perchè in un paese civile e democratico, dove tutti possono essere razzisti, solo chi è di sinistra può esserlo verso gli italiani, mentre chi non è razzista allora è ignorante?

No, aspettate, mi sono espresso male.

Se io volessi essere razzista, devo essere di sinistra in Italia per esserlo contro gli italiani! Perchè non posso esserlo anche non di sinistra contro gli italiani senza essere ignorante?

Uhmmmm no un attimo, continuo a esprimermi male.

Perchè un razzista in Italia deve essere di sinistra se vuole esserlo con gli italiani? Non è giusto, siamo un paese civile e democratico e uno può essere razzista con gli italiani anche se è di destra, o di centro, o democristiano, e così via.

No, un attimo, ancora credo di non aver centrato bene il punto.

Perchè in Italia solo questi stupidi comunisti possono essere razzisti con gli italiani mentre tutti gli altri, se provano a esserlo, vengono etichettati come ignoranti?

Eppure continua a non convincermi…….

Insomma, come tutta la vera filosofia del pensiero, si presta ad innumerevoli interpretazioni, assume connotati di significato diversi, parla all’anima e al cuore di ognuno di noi razzisti con gli italiani ma non ignoranti e quindi di sinistra.

03 May

Primo post, si comincia

raffaelefranco / Italiano, Life / / 0 Comments

Da tempo penso di voler scrivere su un blog, e quale posto migliore se non aprire una sezione “Blog” sul mio sito?
Non auspico minimamente a scrivere un blog commerciale, nè tantomeno di “successo” (pffft), non mi interessano le tecniche di ottimizzazione nè mi importa di attirare visitatori o altro, non ho aspettative.
Mi piace scrivere.
Scrivere pensieri, cazzate, condividere fotografie, spiegarle, provare a esprimere ciò che la testa elabora durante il giorno, in auto nel traffico, sotto la doccia, seduto sul gabinetto. Per nessuno in particolare, se non per un me stesso del futuro. Lo stesso scopo delle mie fotografie, non ho interesse a suscitare attenzione o lodi o critiche, mi interessa sfogare, elaborare, conservare, ricordare in futuro una persona, un momento, uno sguardo, un’espressione, un luogo.
Da giorni ormai valuto, penso, cogito, sperimento.
Poi tutt’assieme ho deciso di fottermene, di mettere insieme 4 cose giusto per mantenere una certa omogeneicità, e quantomeno cominciare invece di procrastinare.

I dubbi, quali la lingua dei posts, i vari plugins, l’impostazione grafica, e tutte queste menate, si svilupperanno meglio in corso d’opera. Al momento scriverò in italiano. O in inglese. Come capita.

Con queste premesse dò il via a questo blog, con questo primo post.
Sperando di non abbandonarlo presto.

Mi dispiace, non puoi usare il tasto destro. Perchè dovresti, poi?