Chi sono
Venni al mondo in un pomeriggio piovoso nel dicembre del 1984 , fui chiamato Raffaele Franco e non smisi di piangere per un anno intero.
Da piccolo ero quel bambino che, appena vedeva una macchina fotografica, voleva a tutti i costi usarla per scattare una foto.
Ripresi a piangere nel 1994, dopo il rigore sbagliato da Roberto Baggio nel mondiale americano, e per calmarmi mi regalarono una Kodak usa e getta che ho usato durante un viaggio a Firenze con la mia famiglia.
In quell’occasione ho capito quale sarebbe stata la mia grande aspirazione nella vita: piangere per ottenere le cose che volevo.
Dopo alcuni anni passati a piangere per ottenere i soldi necessari per sviluppare i rullini arrivò il momento del digitale nel 2001: col mio talento di fare acquisti sbagliati, comprai per ben 270 mila lire una compattina digitale di merda, che scattava male a 640×480, niente flash, niente di niente.
Nel frattempo un amico, con la stessa cifra, prese una compattina digitale da 1,2 MPx che scattava robe decenti.
Ovviamente, piansi.
Ma ormai i soldi erano stati spesi, e quindi mi armai di ottimismo e dissi: “almeno posso usarla per fare i video sexy della mia ragazza”. Niente di più sbagliato: scoprii che la funzione “video” altro non era che uno scatto continuo di 10 foto.
Inutile a dirlo, piansi.
Dopo aver cambiato un paio di compatte digitali ecco arrivare il grande passo nel 2006: la mia prima reflex digitale, una Nikon D50.
Essa mi diede tante soddisfazioni, come la volta in cui capii di non sapere un cazzo di fotografia, o la volta in cui capii seriamente di non sapere un emerito cazzo di fotografia.
Questo mi spinse a fare l’unica cosa produttiva possibile: piangere.
Con profondo rammarico scoprii che non serviva più a nulla. Allora mi misi a scattare fotografie.
Ad oggi collaboro attivamente con la New York University – Institute of Fine Arts e il Museo Archeologico di Palermo.
Inoltre lavoro come freelance con alcuni giornali ed editori, come Il Corriere della Sera, La Repubblica, Il Giornale di Sicilia, e con diverse Agenzie di Organizzazione Eventi per reportage su prestigiosi spettacoli teatrali e concerti di artisti rinomati, come gli Elio E Le Storie Tese e la Premiata Forneria Marconi (PFM). Ho anche avuto l’onore di collaborare con il Museo di Stato di Auschwitz-Birkenau per un progetto fotografico in occasione del Giorno della Memoria 2018.
Adesso ho smesso di piangere, e mi sono specializzato su alcuni generi fotografici: ritratti, paesaggi, reportage e street photography.
Benvenuti nel mio portfolio.